作詞 : Giovanni Galbieri
作曲 : Giovanni Galbieri
Per troppe volte io ho cambiato nome
Sono stato sognatore, miscredente e cantautore accomodato
Muri d' ossa rovinate, chili di promesse poi collezionate in piccoli barattoli di vetro
Che ho ordinato sopra una credenza vuota, ma che al primo terremoto ha ceduto malamente, ed ho capito
Che quel tempo del pallone nel giardino del vicino era finito, cominciavo ad esser uomo a modo mio
Mi chiudevo dentro ai bagni di Parigi, tra quei muri troppo grigi mentre urlavo a squarciagola
Per la festa del mondo che è finito...
Non ho ricevuto alcun invito
Pare che il momento sia arrivato eppure mi ero preparato
Chiedo a chi ha fallito troppe volte fino ad essere ammazzato dai giornali, o da un coltello da cucina
Quando ha scoperto che era tardi ripagare le sconfitte con dei pezzi di cervello per dover essere all'altezza
Se mi cerchi puoi trovarmi in cento luoghi, più comuni, inchiodato alle canzoni dei vincenti
Ormai il tempo di parlare a voce piena e prendersi la scena lascia il posto ad una foto con milioni di poesie
Mentre mi perdo qui a Torino con solo la ragione ad esser schiava del destino
Per la festa del mondo che è finito...
Non ho ricevuto alcun invito
Pare che il momento sia arrivato eppure mi ero preparato
Nasco e per vent'anni rido e scherzo
Non per primo, ma per terzo ed ho imparato a dubitare ciecamente
La mia lobotomia frontale è figlia di un disastro nucleare, non ho scelta devo dirlo al mio vicino
Potrebbe rivelarsi un grosso errore col rischio di medaglia encomio all'insuccesso
Non pensare sei l'orgoglio nazionale, sappi che non puoi durare, ora sorridi, non ti devi lamentare!
Qui pare che il mondo sia finito
Forse non è ancora cominciato
Ma se penso a tutto quello che ho lasciato
Quante cose che ho capito...